(età consigliata: 12-14 anni)
la storia
La storia di Frankenstein è un classico della letteratura inglese, scritto da Mary Shelley a soli 19 anni! Il libero adattamento di Arcadia Productions prende spunto dal romanzo originale arricchendolo di temi attuali e umoristici.
Lo spettacolo inizia sulle rive del lago di Ginevra alla fine del ‘700, dove Mary Shelley, con due dei più famosi scrittori inglesi, il marito Percy Shelley e Lord Byron, decidono di scrivere dei racconti horror. Scoppia un temporale e appare Victor Smith, studente in medicina, che si trova nello stesso luogo 200 anni dopo.
Victor cerca riparo dalla pioggia e bussa al portone di un castello diroccato. Il servitore Igor, sentendo il nome dello studente, lo invita ad entrare credendo si tratti del famoso Doctor Victor Frankenstein.
Victor si trova coinvolto nell’affascinante mondo gotico del libro. Scopre i manoscritti e il laboratorio del leggendario doctor, e riesce a plasmare una creatura, ma ha paura dell’essere a cui ha dato vita. La creatura, respinta da Victor, trova amicizie altrove: una ragazzina (piccola quindi senza pregiudizi) che lo accetta immediatamente guardando oltre il suo strano aspetto; suo padre, un attore, lo aiuta a pronunciare le prime parole; e una donna del circo gli insegna come usare il suo corpo. E’ civilizzato.
Victor, capendo l’enormità del suo errore, fa di tutto per porre un rimedio, accetta le sue responsabilità, scusandosi con la creatura. Victor ritorna alla sua realtà: è un uomo cresciuto. La vicenda di Victor Smith è andata meglio della tragedia di Victor Frankenstein!
Riappare Mary Shelley che sta finendo di scrivere il suo racconto, ma è dubbiosa se dare o no un lieto fine. Nel frattempo si gode il sole che splende nuovamente sul lago.
lo spettacolo
La suspense e il misto di orrore e bellezza del romanzo hanno assicurato a Frankenstein una costante presenza nelle librerie e nei cinema di tutto il mondo. Questa versione per il palcoscenico mantiene questa atmosfera (lampi, fumo, luci drammatiche, cimiteri e castelli, candele e buio) ma intrecciate a momenti comici ispirati ai film di Mel Brooks ed altri. Il maltrattato e buffo Igor, il custode del castello, ha un successo istantaneo col pubblico.
La musica è scelta tra i più famosi brani di colonne sonore di film di suspense da Hitchcock a Dario Argento, ed è usata come sottofondo per collegare i cambi di luogo e per suggerire l’atmosfera.
Victor Smith, un personaggio dei nostri giorni, si pone come legame diretto al giovane pubblico che può seguirlo mentre è catapultato in un bizzarro mondo in bianco e nero. La posizione in cui si trova nell’incontrare novità e confrontarsi con le difficoltà, non è poi così diversa da quella in cui si trova un’adolescente ogni giorno.
Si presentono nove diversi quadri scenografici di grande dimensione e ricchi nei dettagli per creare ambienti suggestivi e credibili, con costumi d’epoca curati in ogni particolare per rendere l’autenticità dei personaggi.
il soggetto
Il lato poetico di questa “fiaba morale” è fortemente sottolineato in questa trasposizione: vediamo la civilizzazione della “creatura” attraverso incontri ed esperienze che la aiuteranno a crescere ed essere accettata dagli altri.
I temi sono molteplici e attuali: Victor crea una vita senza pensare alle conseguenze delle sue azioni, respinge la creatura di aspetto “diverso”, e non l’aiuta a crescere e vivere nel mondo. Qui si parla di soggetti importanti come bioetica, ambizione, razzismo, irresponsabilità e pregiudizio.
Ma Victor matura, capisce il suo sbaglio, accetta la responsabilità di aver introdotto un’entità vivente nel mondo, e con determinazione riesce a mettere a posto i suoi errori. Qui la metafora delle responsabilità dei genitori o perfino di un padrone con il suo cane è facile da capire.
Verso la fine dello spettacolo sentiamo le ultime parole dal romanzo di Mary Shelley, un’autentica tragedia, che ci fa tener presente che non sempre è possibile correggere i nostri errori. La nostra versione si conclude con un tocco di leggerezza, tornando al mondo del colore con Mary, suo marito e il loro amico che scherzano sulla riva del lago.